Rielaborando alcuni studi e lavori risalenti agli anni ’70 e ’80 e innestandovi il significato quasi mistico emerso nel VI periodo, prende forma il VII e ultimo ciclo creativo di Bruno Di Pietro: Confini. Questo periodo, iniziato nel 2005, rappresenta la fase più estesa e prolifica della sua produzione artistica, caratterizzata da un incessante susseguirsi di opere e installazioni. La ricerca si fa sempre più sperimentale, indagando nuove tecniche, materiali e composizioni, in un dialogo continuo tra forma e significato.
In questo universo artistico, il concetto di confine assume una valenza profonda e simbolica. Come nell’universo il caos e l’equilibrio coesistono secondo leggi invisibili, regolando il continuo mutare della materia in forma, composizione e colore, così accade in queste opere, dove il dinamismo si intreccia con una riflessione sull’ordine sottostante.
Elemento centrale di questo percorso è l’Albero, privo di radici e di cime, sospeso tra cielo e terra. Esso incarna il concetto stesso di confine: una soglia tra l’infinito e l’umano, tra il tangibile e l’inconoscibile. Al tempo stesso, l’Albero è un richiamo alla Natura, alla Terra e alla pace, un monito sulla necessità di salvaguardare la vita in ogni sua forma. In esso si riflette la fragilità dell’esistenza e l’urgenza di proteggere l’equilibrio che regge la sopravvivenza di tutte le specie.